CITAZIONE (Simux @ 8/5/2013, 08:52)
Lo sai vero che dovremmo sbattere fuori dall'Italia tre quarti della popolazione italiana vero?
Perché scusa? Non ci vedo nulla di male in una sorta di identità culturale. Noi magari non ce ne rendiamo conto, ma ce l'abbiamo: è il motivo per cui quando andiamo in un altro Paese ci informiamo sulle abitudini e robe varie, respiriamo un'aria diversa e diversi comportamenti della gente. Se noi non ce l'avessimo, non sentiremmo differenza.
Ovviamente non sto parlando di cultura inteso come sapere, ma come impronta interna nella tua formazione. Non ci vedo nulla di male a dare la cittadinanza a chi è nato qui e almeno per un pochino ha sperimentato cosa vuol dire stare in Italia, con tutti i suoi pregi e difetti. La cittadinanza è una cosa che bisogna poter dare agli altri, ma nemmeno a tutti, sennò viene proprio meno il suo concetto.
Oggi ad esempio, un bimbo nato in Italia può scegliere di diventare cittadino italiano a 18 anni compiuti: mi pare una puttanata colossale, perché appena questo bimbo ha 10 anni, o anche meno certo, deve potersi sentire parte dell'Italia secondo me, anche se viene da genitori stranieri.
Quindi cosa penso io: uno ius soli integrato con lo ius sanguinis. Che alla fine, è all'incirca quello che ha proposto la Kyenge, cioè non uno ius soli puro ma integrato con il fatto di stare in Italia. Effettivamente mi sembrerebbe una puttanata quella ad esempio di una madre che viene e partorisce in Italia, e dopo 2 settimane se ne va, ma intanto c'è un cittadino italiano in più. Casi del genere, senza stare a guardare gli immigrati ma personalità importanti ce ne sono a bizzeffe, ad esempio J.R.R. Tolkien e Freddie Mercury: uno è nato in Sud Africa e l'altro a Zanzibar, eppure mi sembra che tutti li consideriamo come inglesi. Se avessero anche la cittadinanza sudafricana e di Zanzibar, mi sembrerebbe una puttanata colossale, perché sono cresciuti in Inghilterra, in quell'ambiente, con quella cultura. Poi fate come volete, secondo me la cittadinanza non dovrebbe definire il luogo dove la tua mamma ti ha espulso insieme alla placenta, ma l'ambiente che ti ha formato per almeno un periodo della tua vita.