Tranne zio Ben

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DonCosciotto
view post Posted on 27/1/2013, 03:02     +1   -1




Sono quasi compiaciuto dal constatare che anche la morte, e non solo la vita, abbia un’ironia tutta sua. Ho passato la mia vita a raccontare storie di (super)uomini che sopravvivevano ad ardue imprese e che se morivano lo facevano salvando almeno un pianeta e il tutto in un enorme esplosione di colori ed onomatopee. Io invece morirò tra qualche ora in un banale letto d’ospedale per una banale malattia terminale.
Nonostante ciò me ne vado da questo mondo felice, poiché son riuscito a vivere facendo un lavoro che mi piacesse e facendolo pure bene visto il successo ottenuto. La cosa che ancora oggi mi confonde è che quasi sempre quando facevo leggere le mie storie ad amici o parenti per cui il supereroe era solo un’idiota in calzamaglia, mi bocciavano quasi in toto l’idea dicendo che non avrei avuto successo. Invece quando poi il fumetto veniva stampato e distribuito, critica e fan andavano in visibilio, aspettando impazientemente l’uscita della storia successiva.
Dopo un paio di “capolavori” però venni a sapere di come le mie storie non riuscissero ad attirare nessun nuovo lettore del genere. Era quello il motivo per cui le persone che mi stavano accanto non capivano come potessi fare così tanto successo. Passai mesi a scervellarmi sul perché io che amavo alla follia la figura del supereroe non riuscissi a racimolare con le mie opere nuovi adepti per questa strana setta.
A un certo punto però l’arcano si svelò, e scoprii che il motivo del mio insuccesso coi nuovi lettori era lo stesso motivo del mio successo con i critici e gli amanti del genere. Perché il motivo dei miei successi era dovuto al fatto di riuscire con le mie opere a collegarmi con il lettore. Ma per far ciò avevo bisogno di trovare un destinatario che capisse i motivi delle mie scelte, del perché facessi parlare questo personaggio in questo modo e perché agisse così. Non sto dicendo di essere uno di quegli autori che scrivono dieci pagine di storia e l’unica cosa che il lettore medio capisce è, se è fortunato, la punteggiatura, io non sono minimamente così, anzi cercavo sempre di essere il più chiaro possibile con il lettore. Semplicemente le mie opere nascevano e si fondavano sulla passione per il supereroe e quando questa veniva a mancare nel lettore la miccia non s’accendeva, la magia non trovava nessun faro per arrivare a destinazione e io non venivo capito. Non ho ancora capito se questo fosse un pregio o un difetto sinceramente…
E comunque ora sono qui nel mio letto di morte con tutti quei musi lunghi dei miei parenti che si disperano, piangono, mi accarezzano e mi riempiono di carinerie. Mah, non capisco il motivo di tutte queste scenate.
Lo sa anche il più ignorante dei talpoidi che nei fumetti nessuno rimane morto a lungo!
 
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KIM°
view post Posted on 8/4/2013, 22:02     +1   -1




Gwen Stacy ?
 
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1 replies since 27/1/2013, 03:02   46 views
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