l'asso nella manica

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KIM°
view post Posted on 7/1/2013, 18:53     +2   +1   -1




Nicola faceva l’operaio; mollati gli studi dopo qualche anno infruttuoso, il lavoro gli pareva la scelta più intelligente.
Ora, a trentadue anni, ne aveva trascorsa quasi la metà in fabbrica; non che gli andasse così male, eh, la fuori il mondo è piena di gente messa peggio: uno stipendio dignitoso, una casa in affitto e una compagna con la quale progettava un matrimonio e, chissà, qualche figlio.

Questo quel che tutti potrebbero vedere, la nota triste, e tutto sommato abbastanza ironica era che Nicola aveva sempre pensato di poter spaccare il mondo: c’erano serate in cui si trovava, solo con l’universo a pensar di poter cambiare tutto; sè stesso, il suo lavoro, la sua vita.
Avrebbe potuto brillare e illuminare tutto ciò che lo circondava.
Ne aveva le capacità, Nicola ne era convinto, continuava a raccontarsi di avere un arma segreta, un asso nella manica da sfoderare in caso servisse davvero, però continuava a rimandare “ci sarà tempo” la sua frase ricorrente.
E ora eccolo qua, Nicola, a trentadue anni con una vita smussata alle spalle, senza mai un rischio o un eccesso di passione, per paura di uscir di carreggiata.
Una vita dignitosa insomma.
La vita di chi, per poterla sopportare, è costretto a raccontarsi di poter cambiare tutto in un attimo, di poter finalmente brillare.
Ma la vita anche di chi, per paura di perdere questa utopia, l’asso della manica non si decide mai a tirarlo fuori, per non rimanere troppo deluso nel caso scopra che è tutta un’illusione.
 
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