| Finalmente ho compiuto 33 anni! E son felice, perché sono riuscito ad arrivare a questa data senza nessun legame amoroso o progetto lavorativo che mi spinga ad abbandonare l’idea d’ammazzarmi. Ah sì, questa è una lettera d’addio. Non sono infelice eh, solamente che morire a 33 anni secondo me ha il suo fascino. E non perché mi considero il nuovo Messia ma perché morire a 27 anni mi sembrava un po’ fuori luogo. Non mi andava che la gente mi paragonasse alle leggende della musica, non volevo infangarne la memoria con la mia figura. Allo stesso modo non voglio infangare la memoria di Gesù, e non credo che succederà, perché, come ho già detto, anche io sono un Messia, Messia di me stesso. Che è decisamente una figata! Ovviamente la sola età non basta per ammazzarsi, mi ammazzo perché sono felice. Insomma, sono più di dieci anni che sono felice, potevo effettivamente anche ammazzarmi prima ma, anche se non è sufficiente, il morire a 33 anni, come ho già detto, ha il suo fascino. Quindi carpe diem e daje di sonniferi! Che col cazzo che muoio in modo doloroso. Tornando al motivo per cui mi ammazzo… Sono felice sì, e voglio andarmene così. Gli ultimi dieci e passa anni sono stati stupendi, son riuscito a non farmi sbattere fuori di casa nonostante l’assenza di un lavoro fisso e la mia vita da dandy, continuamente in vacanza e continuamente alle prese con progetti artistici, il più delle volte, fallimentari. Probabilmente ho deluso e non poco le aspettative dei miei, ma in mia difesa posso dire che loro lavoravano ardentemente per permettermi d’esser felice e io non ho fatto altro che cercare di essere sempre più felice. Certo, in casa non ho mai aiutato, non ho mai fatto una lavatrice o stirato. Ma tutto ciò credo che diventerà una buona cosa poiché domani, quando mi ritroveranno morto, saranno certamente dilaniati dal dolore ma tra un mese potranno continuare le loro vite come se non fosse cambiato nulla, perché davvero non è cambiato nulla. Probabilmente vi starete ancora chiedendo perché uccidersi se si è felici, e ciò probabilmente poiché non vi ho ancora detto che è da quando son felice che programmo la mia morte. Sì, ok, non ho spiegato nulla ma aspettate, siate pazienti. Quand’è che ho iniziato ad esser felice? Quando non ho più avuto bisogno dell’illusione di una vita felice. Un giorno, affacciandomi al mondo, ebbi una rivelazione riguardo alla mia vita. Semplicemente come volevo vivere io era impossibile. Non si poteva, non era contemplato dal mondo reale, l’idea di vita che avevo in testa era un’illusione. E in quel momento capii che non avevo bisogno dell’illusione, poiché ora ero un illuminato. E decisi quindi di vivere nel modo sbagliato per un po’, diciamo fino ai 33 anni. Poiché dovevo vivere nel mondo reale, non potevo vivere nel modo sbagliato a lungo, insomma “non si può mica andare avanti così!” come disse mio padre qualche anno dopo la mia illuminazione. Non raccontai a nessuno di cosa successe quel giorno e del perché vivessi in quel modo, non ne feci parola con nessuno perché in cuor mio sapevo che quella era la mia verità, la mia parola, il verbo del mio Messia e probabilmente gli altri non l’avrebbero capito, e forse volevo che non si capisse. Ovviamente ora vi ho scritto tutto ciò perché mi sembra sgarbato morire senza spiegare nulla, o almeno senza provare a spiegarlo. Soprattutto non voglio che la gente pensi che io fossi infelice, perché vi assicuro non è per nulla così, ma tutto il contrario! Non mi metto a fare una lista di ringraziamenti a tutte le persone che mi hanno lasciato un buon ricordo perché anche se questo può essere considerato un premio, è un premio che mi sono assegnato da solo e quindi non necessita di ringraziamenti. Buona giornata a tutti e addio.
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