Ministri neri!

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Adso
view post Posted on 15/5/2013, 19:42     +1   -1




CITAZIONE (Simux @ 12/5/2013, 13:39) 
Un abitante del trentino ha più affinità culturale con un tedesco che con un sardo o un siculo. Ma pure un lombardo.
La cultura nazionale c'entra na fava con la nazionalità.

Il solo fatto che ogni regione (ogni paesino?) d'Italia abbia una le sue peculiarità culturali differenti, non vuol dire che non ci sia un sostrato culturale comune pressoché a tutti gli italiani....

E peraltro, se si interpreta la nazionalità solo come una nozione giuridica, senza un senso di appartenenza, non si fa molta strada come stato unitario...
Bisogna lavorare per costruire un'identità culturale nazionale, che integri e non azzeri le singole culture...

Vedi la Catalunya in Spagna, l'Irlanda del Nord...
 
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Simux
view post Posted on 16/5/2013, 08:08     +2   +1   -1




CITAZIONE (Adso @ 15/5/2013, 20:42) 
Il solo fatto che ogni regione (ogni paesino?) d'Italia abbia una le sue peculiarità culturali differenti, non vuol dire che non ci sia un sostrato culturale comune pressoché a tutti gli italiani....

E peraltro, se si interpreta la nazionalità solo come una nozione giuridica, senza un senso di appartenenza, non si fa molta strada come stato unitario...
Bisogna lavorare per costruire un'identità culturale nazionale, che integri e non azzeri le singole culture...

Vedi la Catalunya in Spagna, l'Irlanda del Nord...

Per me il concetto di nazionalità e cultura nazionale c'entrano gran poco l'uno con l'altro.
Detto questo io parto dal presupposto che la nazionalità concessa serve a dare diritti ma anche (e forse soprattutto) doveri.
Vogliamo risolvere il problema dei clandestini? Bene, dobbiamo passare di qua.
Dal punto di vista morale io ragiono sul fatto che noi non "meritiamo" di essere italiani per qualcosa che abbiamo fatto. C'è andata di culo! Pochi esseri umani nascono nella parte ricca del mondo, alcuni nella parte povera. Troppi nella parte miserrima.
C'è del merito? No, ti va di culo o no.
Noi che siamo nati nella parte ricca che frigniamo se sti poveracci cercano di venirsi a prendere un po' di benessere proprio mi fa ridere.
Il che, ATTENZIONE, non vuol dire: "vengano tutti a fare quel cazzo che vogliono!" evitiamo di capire quello che ci fa comodo eh!
Servono politiche di integrazione, impegno da ambo le parti (chi accoglie e chi viene accolto).
Prima di giudicare bisogna riflettere e capire. Noi abbimo avuto tutto: educazione, istruzione, benessere; per non parlare del cibo, una casa e mille altre cose che diamo per scontate. Molti immigrati non hanno avuto niente tutto ciò, a volte a stento il cibo. Possiamo pretendere che da queste realtà sboccino dei gigli candidi e profumati?!
La nostra ricchezza dipende in larga parte anche dallo sfruttamento dei paesi poveri. Abbiamo l'obbligo morale di farci carico di questa responsabilità.
 
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view post Posted on 16/5/2013, 20:45     +1   -1
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Infatti propongo di facilitare di gran lunga la cittadinanza rispetto ad ora, ma non bisogna nemmeno darla a cazzo, sennò non ha proprio più senso come concetto! Il solo fatto che un figliolo sia depositato qua non significa che sia italiano, e ripeto, parlo anche di una famiglia italiana che subito dopo il parto va via. Non ha senso secondo me!

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=51...0&type=1&ref=nf
 
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Lerajies
view post Posted on 16/5/2013, 23:12     +1   -1




Sarebbe ora che cambiassero sta legge per la cittadinanza, o almeno unificassero le procedure. A me a Treviso hanno chiesto cose diverse rispetto a quello che chiedono a Prato, si fa incasinare la gente secondo me...(ma questo per tutte le cose, residenza, anagrafe etc, sembra che ogni piccolo fottuttissimo comune abbia le sue personali regole)

Inoltre c'è sto fatto che bastano 6 mesi di permanenza all'estero su 18 anni per perdere il diritto di cittadinanza, mi sembra un po' esagerato...
 
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Adso
view post Posted on 18/5/2013, 11:06     +1   +1   -1




CITAZIONE (Simux @ 16/5/2013, 09:08) 
Per me il concetto di nazionalità e cultura nazionale c'entrano gran poco l'uno con l'altro.

Secondo me c'entrano eccome, nella misura in cui uno stato non è solo un'organizzazione civile, ma l'espressione di una "nazione".
Il motivo di ciò è sotto gli occhi di tutti in Italia: il fatto che relativamente pochi italiani si sentano veramente italiani è il problema di fondo che porta al prevalere degli interessi di parte sugli interessi comuni.
E che porta la gente a magnare dove può magnare, ed evadere le tasse dove può evadere...

Esempi ne abbiamo a bizzeffe, da tutte le parti: dalla lega e il suo stupido sognio di autarchia, alle persone di origine meridionale che, trasferitesi al nord, andavano giù a far nascere i figli per prendere i sussidi, fino agli immigrati, che fanno venire gli anziani genitori qui per prendere le pensioni sociali, e farli poi vivere da nababbi nei loro paesi (salvo ritornare ogni anno per 2 settimane, per rinnovare la pensione.

Se tutte queste persone si sentissero più italiane e meno "padane", "calabresi", "marocchine" (per dire, eh), forse certe magnerie avverrebbero meno.
Ma per far ciò, per sentirsi italiani, serve SAPERE cosa vuol dire essere italiani: bisogna cioè conoscere la cultura che ci unisce (e che spesso molti di noi italiani "di nascita" dimentichiamo, come giustamente si faceva notare).

CITAZIONE
Detto questo io parto dal presupposto che la nazionalità concessa serve a dare diritti ma anche (e forse soprattutto) doveri.
[.....]
Abbiamo l'obbligo morale di farci carico di questa responsabilità.

Su tutto ciò che segue: AMEN!
Son perfettamente d'accordo!
Il problema pratico è che in Italia abbiamo poco o niente da offrire (in questo momento) anche a chi italiano (giuridicamente, culturalmente o come vuoi tu) lo è già da generazioni.

E non intendo dire: prima gli italiani, non è questo il discorso.
E' che quando non ce n'é, non ce n'è. E non posso dire: venite! se poi non ho nulla da offrirti, se non una vita al limite della miseria e che, talora, ti costringe alla criminalità.

Le soluzioni sarebbero altre, ma purtroppo richiedono molta più fatica ed impegno:
1 - politiche di immigrazione a livello europeo. E' risaputo, ad esempio, che il permesso di soggiorno italiano vale carta straccia all'estero, perché dato troppo facilmente.
2 - politiche europee di sostegno in loco nei paesi in via di sviluppo, che frenino l'immigrazione verso l'Europa

Ma ci va tempo, voglia, soldi, impegno comune...
E' più facile proporre riforme di facciata (tanto quelle della lega, quanto questa del PD)...
 
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Simux
view post Posted on 18/5/2013, 11:13     +1   -1




CITAZIONE (Adso @ 18/5/2013, 12:06) 
Secondo me c'entrano eccome, nella misura in cui uno stato non è solo un'organizzazione civile, ma l'espressione di una "nazione".
Il motivo di ciò è sotto gli occhi di tutti in Italia: il fatto che relativamente pochi italiani si sentano veramente italiani è il problema di fondo che porta al prevalere degli interessi di parte sugli interessi comuni.
E che porta la gente a magnare dove può magnare, ed evadere le tasse dove può evadere...

Esempi ne abbiamo a bizzeffe, da tutte le parti: dalla lega e il suo stupido sognio di autarchia, alle persone di origine meridionale che, trasferitesi al nord, andavano giù a far nascere i figli per prendere i sussidi, fino agli immigrati, che fanno venire gli anziani genitori qui per prendere le pensioni sociali, e farli poi vivere da nababbi nei loro paesi (salvo ritornare ogni anno per 2 settimane, per rinnovare la pensione.

Se tutte queste persone si sentissero più italiane e meno "padane", "calabresi", "marocchine" (per dire, eh), forse certe magnerie avverrebbero meno.
Ma per far ciò, per sentirsi italiani, serve SAPERE cosa vuol dire essere italiani: bisogna cioè conoscere la cultura che ci unisce (e che spesso molti di noi italiani "di nascita" dimentichiamo, come giustamente si faceva notare).

Ma tutto sto discorso c'entra na fava con l'essere italiani. C'entra con l'essere onesti e moralmente corretti. Il senso di nazionalità in tutto ciò c'entra di striscio. Lo puoi applicare a qualsiasi nazione, non credo ci siano nazioni in cui approfittarsi dello stato sia accettato come costume giusto e tradizionale :D
E in quel caso è comunque l'Italia lol!
 
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Adso
view post Posted on 20/5/2013, 08:06     +1   -1




CITAZIONE (Simux @ 18/5/2013, 12:13) 
Ma tutto sto discorso c'entra na fava con l'essere italiani. C'entra con l'essere onesti e moralmente corretti. Il senso di nazionalità in tutto ciò c'entra di striscio. Lo puoi applicare a qualsiasi nazione, non credo ci siano nazioni in cui approfittarsi dello stato sia accettato come costume giusto e tradizionale :D
E in quel caso è comunque l'Italia lol!

Dipende, non è detto. Se tu ti senti "parte" di un qualcosa, sei più portato a rispettarne le regole anche quando non ti fa comodo.

Se tu ti senti "rumeno", o "musulmano" (prima ancora che di quel paese specifico), cinese, non conosci la cultura del paese che ti ospita, la sua storia, le sue usanze - che pure dovresti rispettare, non ti integrerai mai, e il rischio di essere "contro" è molto elevato.

E' il caso degli italiani in America.
Ma anche degli italiani in Italia.

Non basta una generica moralità.
Un sacco di persone che conoscoassolutamente irreprensibili da qualsiasi altro punto di vista morale, ritengono tutto sommato accettabile ficcarla nel sedere allo stato...
Fosse anche solo sul canone RAI, su un biglietto del tram, nello spacciare un bambino di 10 anni per uno di 6 così entra gratis....
 
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view post Posted on 20/5/2013, 09:18     +1   +1   -1
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gran farabutt. ladr. matricolat. paracul.

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CITAZIONE (Adso @ 20/5/2013, 09:06) 
CITAZIONE (Simux @ 18/5/2013, 12:13) 
Ma tutto sto discorso c'entra na fava con l'essere italiani. C'entra con l'essere onesti e moralmente corretti. Il senso di nazionalità in tutto ciò c'entra di striscio. Lo puoi applicare a qualsiasi nazione, non credo ci siano nazioni in cui approfittarsi dello stato sia accettato come costume giusto e tradizionale :D
E in quel caso è comunque l'Italia lol!

Dipende, non è detto. Se tu ti senti "parte" di un qualcosa, sei più portato a rispettarne le regole anche quando non ti fa comodo.

Se tu ti senti "rumeno", o "musulmano" (prima ancora che di quel paese specifico), cinese, non conosci la cultura del paese che ti ospita, la sua storia, le sue usanze - che pure dovresti rispettare, non ti integrerai mai, e il rischio di essere "contro" è molto elevato.

E' il caso degli italiani in America.
Ma anche degli italiani in Italia.

Non basta una generica moralità.
Un sacco di persone che conoscoassolutamente irreprensibili da qualsiasi altro punto di vista morale, ritengono tutto sommato accettabile ficcarla nel sedere allo stato...
Fosse anche solo sul canone RAI, su un biglietto del tram, nello spacciare un bambino di 10 anni per uno di 6 così entra gratis....

..posso?
Probabilmente non sono così irreprensibili come pensi tu.
E' evidente che lo fanno solo perché non c'è nessuno che li controlli e perché in Italia è dato per scontato farlo.
L'appartenenza non c'entra proprio nulla.

A me di essere italiano non importai una beneamata cippa di niente eppure non mi sognerei mai di evadere una tassa, di non pagare il tram o di spacciare un bambino di 10 anni per uno di 6.

C'è anche l'opzione che loro sono più italiani di me proprio perché amano evadere e fottere il prossimo.
Che lo dico con ironia ma non troppo.
 
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Simux
view post Posted on 20/5/2013, 10:52     +1   -1




CITAZIONE (Adso @ 20/5/2013, 09:06) 
Dipende, non è detto. Se tu ti senti "parte" di un qualcosa, sei più portato a rispettarne le regole anche quando non ti fa comodo.

Se tu ti senti "rumeno", o "musulmano" (prima ancora che di quel paese specifico), cinese, non conosci la cultura del paese che ti ospita, la sua storia, le sue usanze - che pure dovresti rispettare, non ti integrerai mai, e il rischio di essere "contro" è molto elevato.

E' il caso degli italiani in America.
Ma anche degli italiani in Italia.

Non basta una generica moralità.
Un sacco di persone che conoscoassolutamente irreprensibili da qualsiasi altro punto di vista morale, ritengono tutto sommato accettabile ficcarla nel sedere allo stato...
Fosse anche solo sul canone RAI, su un biglietto del tram, nello spacciare un bambino di 10 anni per uno di 6 così entra gratis....

E mi ripeto: c'entra na fava con la cittadinanza.
E anche a volercelo far c'entrare, motivo in più per concedergliela.
 
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Adso
view post Posted on 20/5/2013, 15:41     +1   -1




CITAZIONE (Ska! @ 20/5/2013, 10:18)
..posso?
Probabilmente non sono così irreprensibili come pensi tu.
E' evidente che lo fanno solo perché non c'è nessuno che li controlli e perché in Italia è dato per scontato farlo.
L'appartenenza non c'entra proprio nulla.

A me di essere italiano non importai una beneamata cippa di niente eppure non mi sognerei mai di evadere una tassa, di non pagare il tram o di spacciare un bambino di 10 anni per uno di 6.

Bravo, che ti devo dire!
Ma io non giudico una brava persona solo per alcune "furberie" (anche se ovviamente apprezzo il non farle).
Semplicemente rilevo che di senso civico, anche tra le brave persone, ce n'è poco.
E un po' più di senso di appartenenza sicuramente aiuterebbe...

CITAZIONE (Simux @ 20/5/2013, 11:52) 
E mi ripeto: c'entra na fava con la cittadinanza.
E anche a volercelo far c'entrare, motivo in più per concedergliela.

Perché c'entra una fava?
Tu se diventi cittadino devi convivere con altra gente.
E per farlo, è utile che tu ti senta parte "di qualcosa" con l'altra gente.
Che non sia l'unico criterio è pacifico.
Ma che non c'entri è per lo meno azzardato.

In generale (per tutti e due) mi sembra che la vostra sia una concezione molto individualistica della cittadinaza...
 
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Simux
view post Posted on 21/5/2013, 10:54     +1   -1




CITAZIONE (Adso @ 20/5/2013, 16:41) 
In generale (per tutti e due) mi sembra che la vostra sia una concezione molto individualistica della cittadinaza...

E TU SEI STRONZO!!!!!!!!!!!


(sono stanco.. mattina difficile..)
 
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40 replies since 7/5/2013, 15:54   545 views
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