CITAZIONE (Simux @ 16/5/2013, 09:08)
Per me il concetto di nazionalità e cultura nazionale c'entrano gran poco l'uno con l'altro.
Secondo me c'entrano eccome, nella misura in cui uno stato non è solo un'organizzazione civile, ma l'espressione di una "nazione".
Il motivo di ciò è sotto gli occhi di tutti in Italia: il fatto che relativamente pochi italiani si sentano veramente italiani è il problema di fondo che porta al prevalere degli interessi di parte sugli interessi comuni.
E che porta la gente a magnare dove può magnare, ed evadere le tasse dove può evadere...
Esempi ne abbiamo a bizzeffe, da tutte le parti: dalla lega e il suo stupido sognio di autarchia, alle persone di origine meridionale che, trasferitesi al nord, andavano giù a far nascere i figli per prendere i sussidi, fino agli immigrati, che fanno venire gli anziani genitori qui per prendere le pensioni sociali, e farli poi vivere da nababbi nei loro paesi (salvo ritornare ogni anno per 2 settimane, per rinnovare la pensione.
Se tutte queste persone si sentissero più italiane e meno "padane", "calabresi", "marocchine" (per dire, eh), forse certe magnerie avverrebbero meno.
Ma per far ciò, per sentirsi italiani, serve SAPERE cosa vuol dire essere italiani: bisogna cioè conoscere la cultura che ci unisce (e che spesso molti di noi italiani "di nascita" dimentichiamo, come giustamente si faceva notare).
CITAZIONE
Detto questo io parto dal presupposto che la nazionalità concessa serve a dare diritti ma anche (e forse soprattutto) doveri.
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Abbiamo l'obbligo morale di farci carico di questa responsabilità.
Su tutto ciò che segue: AMEN!
Son perfettamente d'accordo!
Il problema pratico è che in Italia abbiamo poco o niente da offrire (in questo momento) anche a chi italiano (giuridicamente, culturalmente o come vuoi tu) lo è già da generazioni.
E non intendo dire: prima gli italiani, non è questo il discorso.
E' che quando non ce n'é, non ce n'è. E non posso dire: venite! se poi non ho nulla da offrirti, se non una vita al limite della miseria e che, talora, ti costringe alla criminalità.
Le soluzioni sarebbero altre, ma purtroppo richiedono molta più fatica ed impegno:
1 - politiche di immigrazione a livello europeo. E' risaputo, ad esempio, che il permesso di soggiorno italiano vale carta straccia all'estero, perché dato troppo facilmente.
2 - politiche europee di sostegno in loco nei paesi in via di sviluppo, che frenino l'immigrazione verso l'Europa
Ma ci va tempo, voglia, soldi, impegno comune...
E' più facile proporre riforme di facciata (tanto quelle della lega, quanto questa del PD)...